lunedì 14 settembre 2009

Riflessione sul Copyright (Assignment 6)


Il copyright (termine di lingua inglese che letteralmente significa diritto di copia) è l'insieme delle normative sul diritto d'autore in vigore nel mondo anglosassone e statunitense.
Col tempo, ha assunto in Italia un significato sempre più prossimo ad indicare le "norme sul diritto d'autore vigenti in Italia", da cui in realtà il copyright differisce sotto vari aspetti.
È solitamente abbreviato con il simbolo ©.
Le prime normative sul diritto di copia (copyright) furono emanate dalla monarchia inglese nel XVI secolo con la volontà di operare un controllo sulle opere pubblicate nel territorio. Col diffondersi delle prime macchine automatiche per la stampa, infatti, iniziò ad affermarsi una libera circolazione fra la popolazione di scritti e volumi di ogni argomento e genere.
Nel XX secolo, l'avvento dei riproduttori ed in particolare del computer e delle Rete internet, ha sottratto uno dei cardini alla base del copyright in senso classico: ovvero il costo e la difficoltà di riprodurre e diffondere sul territorio le opere, aspetti fino ad allora gestiti dalla corporazione degli editori dietro congruo compenso o cessione dei diritti da parte degli autori. Ciò ha reso assai difficile la tutela del copyright come tradizionalmente inteso, e creato nuovi spazi per gli autori.
Al Copyright si contrappone il Copyleft:questo individua un modello di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali.

Tra i due marchi c’è contrasto dato che uno obbliga all’acquisto di un prodotto mentre l’altro lo rende reperibile liberamente.
Da un lato,per fare un esempio,capita spesso a noi studenti di non poter fotocopiare più di un tot di pagine di un libro di testo che ci interessa o di non poter usufruire di presentazioni forniteci dai nostri professori perchè contenenti immagini protette dal diritto d'autore,e questa direi che è una scocciatura.
Dall’altro lato però è anche assurdo che un autore non possa arricchirsi con le proprie opere,ritengo ingiusto che un autore non possa trarre il giusto profitto dalle proprie creazioni.
A parer mio i due aspetti dovrebbero trovare un punto di equilibrio,non dovrebbero esserci nè troppe restrizioni nè troppe libertà.Il problema rimane molto complesso, sarebbe necessario un accordo sulla possibilità di diffondere o vendere delle opere, ma data la vastità del conflitto che ha come oggetto gran parte della merce presente in commercio sul mercato internazionale trovare una soluzione non è affatto facile.

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